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Questo breve articolo punta pertanto a proporre una lettura statistica dei 67 messaggi di fine anno che dal 1949 ad oggi sono stati proposti dai vari Presidenti della Repubblica succedutisi al Quirinale.
…
Presidente
Auguri
Totale Parole
Parole per Messaggio
Parole per Frase
Parole per Minuto
Luigi Einaudi
6
1210
202
42
116
Giovanni Gronchi
7
5821
832
46
139
Antonio Segni
2
1797
898
49
126
Giuseppe Saragat
7
8471
1210
32
132
Giovanni Leone
7
7333
1048
29
142
Sandro Pertini
7
14705
2101
19
95
Francesco Cossiga
7
14131
2019
38
115
Oscar Luigi Scalfaro
7
24588
3513
18
110
Carlo Azeglio Ciampi
7
12605
1801
18
99
Giorgio Napolitano
9
20377
2264
30
122
Sergio Mattarella
1
2117
2117
17
106
…9] Prima di tutto, si nota un accorciamento progressivo del periodo medio, quasi un dimezzamento: dalle circa 42 parole per frase degli anni 1949–1968 a circa 22 parole nei settennati dei Presidenti Ciampi e Scalfaro (con l’eccezione del Presidente Cossiga che usava frasi più lunghe). … Infine, nel suo primo messaggio di fine anno, il Presidente Mattarella ha costruito il suo discorso su frasi molto brevi (17–18 parole per periodo in media), taglienti ed a forte impatto, con uno stile più giornalistico che istituzionale (assai simile ai Presidenti Ciampi, Scalfaro e Pertini).
…L’impatto che ha avuto in questi ultimi decenni il profondo mutamento dell’ecosistema dei media sulle forme di espressione orale e scritta in generale potrebbe portare a pensare che un simile effetto sia stato impresso al ritmo e velocità di elocuzione dei Presidenti. Il progressivo slittamento del media dominante (dalla radio e dai giornali alla tivù all’Internet ai social media) nonché i cambiamenti subiti dai vari format che tendono a privilegiare, sempre di più, forme brevi di comunicazione si sono diffusi in modo così tanto pervasivo in ogni piega della società che è lecito, ed anche spontaneo, ipotizzare una simile trasformazione dell’elocuzione presidenziale che rifletta il passaggio da una concezione sacrale della Presidenza ad una concezione più in linea con lo zeitgeist. … In effetti, anziché notare un’accelerazione dell’elocuzione si riscontra il contrario: i Presidenti Gronchi, Segni, Saragat e Leone parlavano in modo ben più rapido dei Presidenti Pertini, Cossiga, Scalfaro, Ciampi, Napolitano e Mattarella.[
…Per la maggior parte dei messaggi, i Presidenti erano seduti alla scrivania; i Presidenti Pertini, Scalfaro e Mattarella usarono talvolta una poltrona in un salotto del Quirinale, senza scrivania[12]; il Presidente Pertini nel 1984 si sedette addirittura di fianco ad un focolare in un ambiente semplice lontano dal formalismo e le dorature quirinalizie. … In queste due occasioni (2011 e 2012), la media di parole pronunciate al minuto cresce dalle 110 alle 120[13], ad indicare –ma si tratta solo di indicazione di massima il cui orientamento andrebbe seguito negli anni– che mutamenti nella scenografia del messaggio di fine anno possono avere un impatto sulla locuzione.
…Benché il settennato del Presidente Scalfaro sia caratterizzato dai messaggi di fine anno di gran lunga più prolissi della storia repubblicana (con addirittura 5.013 parole pronunciate il 31 dicembre 1997), è innegabile una tendenza all’allungamento del messaggio di auguri, da meno di 500 parole in media prima del 1960[14] a mediamente più di 1.500 parole dopo il 1980[15]. Questa tendenza alla crescita, tuttavia, subisce una battuta d’arresto nel 1999–2000 e segna una leggera inversione negli ultimi 15 anni, con messaggi che contano, in gran parte, tra le 1.800 e le 2.250 parole circa.
…In questo tipo di pubblico discorso che la diffusione televisiva rende fruibile a tutti in una specie di celebrazione, formale e ricorrente, che già nel 1964 il Presidente Saragat definì una “comunione spirituale di tutta la nazione”, la scelta e l’uso dei termini pronunciati dal Presidente non vengono di certo affidati al caso. D’altronde, sin dai primi anni, il messaggio presidenziale di fine anno è stato oggetto di lettura ed analisi nei minimi particolari da parte di giornalisti, analisti e personale politico, oltre ad essere seguito da una audience molto vasta.
…Per l’insieme dei messaggi di fine anno pronunciati da tutti i Presidenti, non stupisce vedere che l’Italia rappresenta il tema centrale e dominante[16], insieme al bilancio consuntivo dell’anno passato e ai suggerimenti, proposte, auspici per l’anno nuovo.
…
Presidente L. … Segni
Presidente G. Saragat
Presidente G. Leone
Presidente S. Pertini
Presidente F. Cossiga
Presidente O. L. … Ciampi
Presidente G. Napolitano
Presidente S. Mattarella
Frequenza di uso
TriGramma
45
forze dell ordine
44
capo dello stato
43
il popolo italiano
36
del nostro paese
36
per la pace
25
presidente della repubblica
24
tutti gli italiani
24
tutti i cittadini
21
senso di responsabilità
19
la libertà e
16
il capo dello
14
il mio pensiero
14
le forze politiche
13
contro il terrorismo
13
economico e sociale
13
giovanni paolo ii
13
presidente del consiglio
12
della nostra società
12
il bene comune
11
aiuto di dio
11
pace nel mondo
11
per la giustizia
10
dell unione europea
10
della persona umana
10
delle nazioni unite
10
posti di lavoro
…Come abbiamo già visto, il periodo storico, gli avvenimenti maggiori, nazionali o internazionali, le problematiche di rilievo, le emergenze affrontate dalle Istituzioni o dalla popolazione, i particolari centri di interesse di ogni Presidente hanno un notevole impatto sulla scelta della terminologia adottata nei messaggi di auguri di fine anno.
…Presentati in forma grafica (nei grafici intitolati Numero di Evocazioni del Tema in Ogni Messaggio) si percepisce meglio, e comunque in modo più immediato, quando, e quanto, un tema specifico sia stato evocato nella lunga catena dei 67 messaggi di fine anno.
…La pregnanza di un tema non si misura solo dalla frequenza assoluta dei termini rilevanti nei singoli messaggi bensì anche dalla frequenza relativa del termine nel messaggio paragonata alla media di uso dello stesso termine nella lingua italiana in generale nel medesimo periodo storico o anno.[
…E’ utile sottolineare che in ognuno di questi sette casi, la differenza di frequenza relativa d’uso del tema (lemma) tra la lingua italiana in generale (in quegli anni) e i messaggi di fine anno dei Presidenti non è dovuta al caso.
…Da questo tipo di analisi si può verificare, per esempio, che il tema del terrorismo occupa un posto di notevole rilevanza per il Presidente Pertini –sicuramente perché il suo settennato fu, da questo punto di vista, un periodo difficile e tragico per l’Italia–, così come furono per lui anche centrali le questioni della disoccupazione e dei giovani. Ma si nota anche che, complessivamente, per i nostri Presidenti, il terrorismo è iscritto nella nostra memoria storica come un fenomeno legato tanto –se non di più– alla fine degli anni 70 e inizi 80 quanto agli episodi di questi ultimi 10–15 anni, dal 2001 in avanti. Il Presidente Napolitano, invece, sembra essere stato preoccupato non solo dal tema del lavoro ma anche e soprattutto dalla problematica delle riforme allorché fa riferimento alla patria solo 4 volte in 9 anni; tema che, invece, fu molto caro ai Presidenti Ciampi e Scalfaro.
…Per esempio, in funzione della composizione lessicale del testo, la frase “Lo scorso trimestre l’economia europea ha tratto profitto del prezzo favorevole del petrolio” verrebbe classificata come positiva, allorché risulterebbe negativa la frase “Nello stesso periodo il mercato del lavoro ha continuato a soffrire, penalizzando in particolare i giovani.” In questi ultimissimi anni, lo sviluppo della disciplina ha conosciuto una forte accelerazione consecutiva al desiderio di capire meglio l’evoluzione di vari tipi di contenuti pubblicati da centinaia di milioni di utenti sui social media (nonostante le difficoltà dovute al rilevamento automatico di sentimenti in testi brevi.
…28] Di conseguenza, chiedersi se la “verità” dei messaggi di fine anno dei Presidenti della Repubblica non risieda tanto nei dati sottostanti quanto nell’analisi politica tradizionale può solo stimolare un filone innovativo di ricerca e innescare riflessioni radicate nell’estensione delle data sciences allo studio delle Istituzioni.
…Per esempio, l’ultima frase del primo messaggio di fine anno del Presidente Einaudi nel 1949, da “tale sono sicuro è il comune voto e tale è il mio personale augurio che si rivolge fervido e affettuoso in quest ora ad ogni italiano entro e fuori dei confini della patria” diventa “tale essere sicuro essere il comune voto e tale essere il mio personale augurio che si rivolgere fervido e affettuoso in questo ora ad ogni italiano entro e fuori del confine del patria”. … Per una sentiment analysis di base e senza sofisticazioni, una volta lemmizzati i messaggi, a ogni termine (lemma) viene associato un valore positivo unico (+1) se il termine esprime un sentimento, opinione, atteggiamento, concetto positivo, un valore negativo unico (–1) se il lemma traduce un sentimento, opinione, atteggiamento, concetto negativo e un valore neutro (0) per i termini neutri (Vryniotis, 2013).[ 29] Dopo aver sommato i valori delle singole parole raggruppate per frase, ogni frase di ogni messaggio presidenziale può essere caratterizzata da 3 valori assoluti: la somma dei “sentimenti positivi” (espressa in un numero intero sempre positivo), la somma dei “sentimenti negativi” (espressa in un numero intero sempre negativo), la somma complessiva dei “sentimenti” espressi in quella frase (tradotta in un numero intero positivo o negativo a seconda dei sentimenti dominanti).
…Aggregando i valori delle singoli frasi per messaggio e, successivamente, raggruppando i messaggi per presidente, si perde in granularità ma si acquisisce una visione d’insieme più immediata ed esplicita (in modo particolare se si usa una funzione polinomiale per “levigare” le asperità del valore complessivo).
…La sentiment analysis –che forse andrebbe chiamata opinion mining in questo caso– aiuta anche ad esplicitare eventuali strutture di costruzione della narrazione, e magari capire come è stata trattata l’argomentazione da parte del locutore.
…Si osserva una somiglianza della struttura narrativa: dopo gli auguri iniziali (che si traducono con un indice di sentimento alto), il Presidente evoca fatti, pensieri, opinioni, situazioni negativi (ciò fa notevolmente diminuire l’indice complessivo) per poi segnare un gran colpo esprimendo di nuovo sentimenti, opinioni chiaramente positivi che lentamente si “affievoliscono” fino agli auguri finali. In altre parole: dopo una partenza in quarta, arrivano subito le brutte notizie che sono immediatamente controbilanciate, prima da poche ma forti opinioni molto positive, poi da una lunga serie di espressioni ancora positive, fino alla conclusione del messaggio che alimenta una spiccata speranza per l’anno a venire.
…Nonostante si riscontrino oscillazioni più marcate di anno in anno (con un campo di variazione massima negli anni compreso tra il +28.5% del 2003 e il +16.8% del 1981), la tendenza globale rimane stabile –relativa stabilità nel tempo sicuramente dovuta, almeno in parte, alle specificità di questo particolare esercizio di comunicazione che tende ad evidenziare la dimensione degli auguri e auspici positivi che vengono d’altronde ripetuti più volte nell’arco del messaggio.
…Si osserva, in effetti, un rapido degrado dei sentimenti espressi tra il 1959 e il 1980–1981 (circa un raddoppiamento dei lemmi negativi), seguito da una levimento del pessimismo dal 1981 al 2000 e di nuovo un progressivo oscuramento dei cieli dal 2001–2002 in avanti.
L’espressione dei sentimenti considerata per ogni singolo presidente testimonia di una certa variabilità, con il Presidente Sandro Pertini che, fino ad oggi, si colloca agli estremi sia per la più alta percentuale dei sentimenti (lemmi) marcati negativamente che per la più bassa percentuale di quelli marcati positivamente. … Per questo stesso motivo, sarà utile guardare da vicino ai prossimi messaggi di fine anno per capire se il ricorrere a sentimenti negativi da parte del Presidente Mattarella conferma una tendenza che sembra inaugurarsi con il Presidente Napolitano oppure se si tratta solo di un caso dovuto al fatto che finora il Presidente Mattarella ha avuto un’unica occasione di fare gli auguri di fine anno alla nazione.
…L’On. Enrico de Nicola –eletto Presidente provvisorio il 28 giugno 1946, poi di nuovo il 26 giugno 1947 in seguito alle sue dimissioni, e di nuovo Presidente della Repubblica dal 1 gennaio 1948– non fece nessun augurio alla nazione nei suoi due 31 dicembre al Quirinale.
…[6] Infatti, sin dalla sua prima comparsa in TV nel 1954, la trasmissione spesso si apre con un campo largo che riprende una stanza del Quirinale per poi stringere progressivamente l’inquadratura sul busto e il viso del Presidente che parla alla nazione guardando direttamente la telecamera.
…In Italiano, purtroppo, la disponibilità di tali strumenti soffre ancora notevoli carenze e gli sforzi lodevoli di ricercatori isolati non bastano a colmare il doppio deficit di, da un lato, liste di parole con la corrispondente quantificazione della connotazione positiva o negativa e, dall’altro, di classificazioni delle stesse parole per tipologia di sentimento o opinione.
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